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Storytelling e narrazione personale alla Università di Dongo

Paolo Avanzi parla delle problematiche relative alla narrazione personale in chiave di miglioramento individuale alla Università della Libera Età di Dongo (Como).


Lunedì 28 novembre dalle 14.30 alle 16.30



Che racconto sei? Che racconto siamo?

Tutti noi abbiamo una storia da raccontare. O meglio siamo una storia. Siamo un racconto vivente. Perché noi facciamo la nostra storia (con i nostri gesti, con le nostre parole...), la rendiamo visibile agli altri e a noi stessi. Non come qualcosa di letterario, di artificioso, ma come qualcosa di concreto. Quando andiamo al lavoro, quando lavoriamo, quando stiamo in famiglia, pure adesso che mi state ascoltando noi stiamo realizzando un racconto, un evento, un qualcosa che potrebbe essere oggetto di un libro da parte di uno scrittore, o perché no?, di un film da parte di un sceneggiatore o regista. In fondo anche le fiction che vediamo alla televisione sono così diverse dalla realtà che noi viviamo o vediamo riflessa nei nostri amici? Queste fiction spesso parlano di fatti dove tutto va a gonfie vele (il grande amore, il grande successo...), è vero, ma a parte l'esito... assistiamo a vicende che comunque non sono così diverse dalla realtà. Quantomeno ci sembrano credibili.

E le nostre storie sono credibili? Ci crediamo a quello che facciamo? Siamo consapevoli di ciò che diciamo? di come ci comportiamo? Diamo talmente per scontata la nostra storia, che manco ci pensiamo. Tante cose le facciamo in automatico. (ingranare la marcia della macchina, prendere un caffè, fumare una sigaretta, respirare...) Quasi senza pensarci... Non che viviamo in trance, come sonnambuli, ma spesso viviamo senza chiederci perché facciamo questo e non altro... perché la nostra vita sta andando in una certa direzione, e non in un'altra...

Ognuno di noi insomma esibisce insomma un certo racconto, e (dentro questo racconto) un certo tipo di personaggio... E d'altra parte noi stessi dei nostri amici e parenti ci siamo fatti una idea che corrisponde ad un certo personaggio (quello è un simpaticone, quell'altro è un rompiscatole, quell'altro è freddo come una statua...).

Il problema è quando ci troviamo di fronte a situazioni difficili, impreviste e questi nostri schemi o abitudini non funzionano ed entriamo in crisi.

Riprendendo e rielaborando i contributi di vari esperti in materia, nel mio libro offro suggerimenti e riporto casi pratici di persone che partendo da una situazione difficile (apparentemente insostenibile) sono riusciti a venirne fuori. E come? Cambiando strategia, modificando certi atteggiamenti che parevano vincenti e poi si sono rivelati perdenti, sviluppando certe abilità di comunicazione e relazione con gli altri...

Insomma portando avanti, di fronte a certe situazioni problematiche, un diverso modo di essere e di raccontarci.

Si tratta di sviluppare un nuovo stile, un nuovo modello che ci permetta di uscire da certe situazioni difficili.

Per fare questo occorre uscire da alibi e da pregiudizi del tipo "io sono fatto così", "non ho mai tempo", "è troppo difficile", "dipende da questo o da quest'altro"...

La cosa fondamentale è sviluppare una fiducia in se stessi che ci permetta di sviluppare quelle capacità già presenti in noi che sono rimaste latenti o incompiute.


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