Social o non Social?

Appartenendo alla generazione dei baby boomer (nati negli anni ’50-’60) ho avuto la fortuna o sfortuna di vivere la prima metà della mia vita fuori dal contesto internet.
Diversamente dai ventenni e trentenni di oggi, io e la mia generazione abbiamo in genere un atteggiamento piuttosto distaccato per non dire sospettoso di fronte al fenomeno dei Social Networks.
Riconosciamo l’utilità dei vari Facebook, Twitter ecc. ma vediamo al tempo stesso questi strumenti come un qualcosa che ha sottratto tempo e spazio ai rapporti umani.
Personalmente avverto il rischio di uno slittamento verso il mondo virtuale a scapito di quello reale, ridotto sempre più a un coacervo di contatti veloci, superficiali e spesso insoddisfacenti.
Ricordo quasi con nostalgia i tempi in cui si chiacchierava una mezzoretta al telefono, ci si scriveva lunghe e ampollose lettere, si passavano interi pomeriggi al bar con i soliti quattro amici. Pochi amici insomma ma reali; pochi rapporti ma duraturi.
Viene da domandarsi se le migliaia di amicizie create sui Social valgano di più delle poche stabilite in anni di assidue frequentazioni.
Ci sono i pro e i contro ovviamente. Oggi si tende ad aprire e chiudere un rapporto umano con una disinvoltura inimmaginabile qualche tempo fa. E questo è dettato dai ritmi di un mondo sempre più frenetico e complesso.
Se sei fuori dal web oggi sei fuori gioco, anzi fuori dal mondo. Ne sanno qualcosa gli anziani.
E’ chiaro che non si può più tornare indietro. Però nonostante tutti gli indiscutibili vantaggi, concedetemi il lusso di vedere il web (con tutto ciò che vi ruota attorno) come una strana creatura, bella e inquietante al tempo stesso.
Passare ore e ore davanti al pc mi sembra qualcosa di inumano, per non dire peggio. Insomma madre natura avrebbe dovuto dotarci di qualche specifica funzionalità (tipo dita sottilissime o occhi in grado di vedere al buio) per agire comodamente sulla tastiera minuscola di uno smartphone o sullo schermo di un tablet. Se siamo fatti come siamo forse vuol dire che l’uso di certa tecnologia non è così naturale come può apparire.
L’umanità è riuscita farne a meno (fino al secolo scorso) sopravvivendo perfettamente.
E non è detto che la stessa madre natura non finisca poi per vendicarsi, così come sta succedendo per gli effetti dell’inquinamento ambientale.