Personale di Piero Gauli allo Spazio Intelvi 11 di Dizzasco (CO)
- Paolo Avanzi
- 22 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Mostra Personale: Piero Gauli. Dalle Valle Intelvi al mondo.
Artista: Piero Gauli
Sede: Spazio Intelvi 11
Luogo: Via Valle Intelvi, 8 - Dizzasco - loc. Muronico (Como)
Per info:
- email: spaziointelvi11@yahoo.com
Orario: ore 16.00 - 19.00 su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: ingresso libero
vernissage: giovedì 31 Luglio - ore 17.00
Durata: 31 Luglio – 16 Agosto
Curatore: Paolo Avanzi
Genere: arte moderna, pittura, personale
Abstract.
Personale dedicata alle opere pittoriche di Piero Gauli, artista del gruppo Corrente, originario della Valle Intelvi.
Testo
In questa mostra sono esposte una selezione di opere di Piero Gauli dai primi anni ‘50 al 1990.
Un piccolo ma significativo compendio della sua sterminata produzione artistica che si è esplicata nelle più svariate tecniche (olii, acrilici, disegni su china, acquerelli, ceramiche ecc.) e sui più disparati soggetti (ritratti, paesaggi, nature morte, fantasie ecc.)
Lo Spazio Intelvi 11 rende omaggio a Piero Gauli che per lunghi anni ha vissuto nella Valle Intelvi di cui era originario. A Ramponio Verna, luogo della sua infanzia, gli è dedicato un museo aperto nel mese di Agosto.
Si tratta di una personale che fa seguito a quella dello scorso anno tenuta in questo stesso spazio.
Piero Gauli è un artista che, considerata la sua importanza storica, appare ingiustamente dimenticato o quantomeno sottovalutato.
Operò in stretto contatto con i grandi nome del gruppo Corrente (Treccani, Cassinari, Sassu...). Innumerevoli sono le pubblicazioni e i cataloghi sulle sue opere.
Solo le sue esposizioni in musei e istituzioni basterebbero a farlo rientrare tra i maestri del secondo novecento.
Ci sono un paio di musei a lui dedicati. Uno in Umbria e uno a Ramponio Verna a pochi chilometri da Dizzasco) dove si ritirava nei suoi soggiorni estivi. Non a caso molti dei suoi soggetti riguardano scorci della Valle Intelvi.
Ma dalla Valle Intelvi questo artista si è aperto al mondo, operando in molte città italiane di cui ha ritratto scorci, palazzi, cattedrali, ma anche uomini e donne di tutti giorni.
L'ultima mostra a cui ha partecipato è stata la collettiva al Palazzo Reale di Milano dedicata al Gruppo Corrente nel 2008.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 2012, è mancata una fondazione che curasse e tutelasse la sua produzione con mostre, convegni ecc.
La sua produzione pare sia andata dispersa, se non svenduta. Ne è dimostrazione il fatto che diverse sue opere sono disponibili in aste a prezzi fin troppo accessibili. Il che non sminuisce comunque il valore storico di questo artista che è riuscito a lasciare un segno indelebile nella storia dell'arte.
Non abbiamo avuto la fortuna di incontrare Piero Gauli. A Dizzasco siamo arrivati l'anno dopo la sua morte. Quello che sappiamo di lui l'abbiamo appreso leggendo le sue pubblicazioni e ammirando le sue opere.
Non è nostra intenzione aggiungerci alla folta schiera di critici che con dovizia di particolari e acume storico hanno fornito un suo approfondito profilo. Vorremmo piuttosto parlare dell'impatto emotivo suscitato dalle sue opere, di quello che mi suggeriscono. E il tratto che ci sembra maggiormente emergere è quello della generosità. Un tratto che si evince dalle sue pennellate rapide e sapienti che riescono a dare del soggetto (ritratto o paesaggio) una immagine nitida, forte, che non tralascia nessun particolare, che coglie ogni sfumatura, andando anche oltre il dato oggettivo.
Il secondo aspetto che emerge dalla sua pittura è quello dell'energia, intesa come forza creativa. Questa volontà o voluttà di riportare sulla tela la realtà rielaborandola mentalmente e trasfigurandola, solo come un grande genio espressionista può fare, cogliendone le spirito, l'anima vitale grazie al proprio istinto. E si può dire che non ci sia tematica su cui Gauli non si sia misurato nella sua lunga vita, dalla sua dura esperienza nei campi di concentramento, ai raduni degli alpini, alle feste di paese e ai soggiorni in valle.
Questa personale, che fa seguito a quella tenuta in questo spazio lo scorso anno, propone i suoi lavori che vanno dagli anni '50 fino alle soglie del terzo millennio con alcuni dei suoi soggetti prediletti: le rose. le maschere, i paesaggi della valle Intelvi, i suoi trascorsi in Sicilia... Insomma un saggio della sua imponente produzione. Ciò nella speranza di contribuire a riportare l'attenzione su questo nostro grande artista che meriterebbe di essere rivalutato.
Paolo Avanzi










































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